Arezzo nel 1931: questo è il titolo della prima puntata di “Arezzo e la Giostra tra Cronaca e Storia”, a cura di Luca Tosi. Un affascinante viaggio nel tempo ad Arezzo nel 1931, nove anni dopo l’avvento del Fascismo. Attraverso le sequenze filmate da Umberto Mori, digitalizzate dal compianto Piero Comanducci, possiamo rivivere un’epoca lontana e scoprire com’era la vita nella città toscana.
Un’Arezzo racchiusa tra le mura: Nel 1931, Arezzo era una città molto più piccola di oggi, racchiusa quasi interamente all’interno delle sue mura storiche. Le immagini ci mostrano viale Piero della Francesca e viale Michelangelo, che all’epoca erano delle semplici strade di circonvallazione esterne con pochissimo traffico veicolare. La vita si svolgeva principalmente nel centro storico e nelle sue immediate vicinanze.
I lavori di trasformazione: In quegli anni, erano in corso dei lavori che avrebbero cambiato l’aspetto di alcune strade del centro. Un esempio è via Roma, dove vennero costruiti i portici che ancora oggi possiamo ammirare. Questi portici, all’epoca di recente realizzazione, erano diventati un luogo di ritrovo per la borghesia cittadina.
Un’economia in evoluzione: L’attività prevalente ad Arezzo nel 1931 era ancora l’agricoltura. Tuttavia, le imprese industriali stavano assumendo un ruolo sempre più importante nell’economia locale. Tra le più importanti c’erano la Sacfem, presente dal 1907, e la Goria e Zucchi, fondata nel 1926.
La Giostra del Saracino: Nel 1931 si tenne la prima edizione della Giostra del Saracino di epoca contemporanea. Il 7 agosto, i cavalieri dei cinque Rioni di Arezzo (Porta Crucifera, Porta San Martino, Porta Santo Spirito, Saione e Porta Burgi) si sfidarono in una giostra che sarebbe diventata il simbolo della città. La vittoria della prima Giostra andò al Rione Porta Burgi.
Un mondo lontano, ma ricco di umanità: Le sequenze filmate da Umberto Mori ci offrono uno spaccato di un mondo lontano, molto diverso da quello di oggi. I modi di divertirsi dei giovani del tempo erano assai semplici, ma non per questo meno sentiti. Nonostante le difficoltà del periodo storico, nelle immagini traspare la grande umanità che ha sempre caratterizzato la storia di Arezzo.