1955: Industria e infrastrutture in primo piano.
La seconda metà degli anni ’50 ad Arezzo fu caratterizzata da un boom economico, trainato principalmente dal settore industriale. Le aziende locali prosperavano, creando nuovi posti di lavoro e contribuendo a un generale benessere diffuso. Questo sviluppo economico si rifletteva anche nelle infrastrutture, che venivano progressivamente migliorate. L’introduzione dell’asfalto su alcune strade cittadine e la realizzazione delle strisce bianche per la segnaletica stradale rappresentavano un segno tangibile del progresso in atto. Un’ulteriore testimonianza di questo fermento era la costruzione del primo tratto dell’autostrada del Sole, che collegava Firenze e Roma. Quest’opera infrastrutturale di grande importanza non solo facilitava gli spostamenti tra le due città, ma apriva anche nuove opportunità di sviluppo per l’economia locale.
La Giostra del Saracino: tradizione e musica.
La Giostra del Saracino, la tradizionale competizione equestre che si svolge ad Arezzo ogni anno, era un evento molto sentito dalla popolazione durante gli anni ’50. La manifestazione rappresentava un momento di grande fermento e passione, in cui i quattro quartieri della città si sfidavano per aggiudicarsi la vittoria. Nel 1955, un nuovo capitolo si aprì nella storia della Giostra del Saracino con la fondazione del gruppo musicale ad essa dedicato. Il gruppo, ideato da William Monci, un appassionato musicista aretino, era composto da musicisti locali che si dedicavano all’esecuzione di brani musicali ispirati alla tradizione della giostra. Il gruppo non solo accompagnava le sfilate e gli eventi ufficiali della manifestazione, ma partecipava anche a rievocazioni storiche in tutta Italia, contribuendo a diffondere il fascino della Giostra del Saracino oltre i confini della città.
1960: Gli sbandieratori e il congresso europeo.
Il 1960 fu un anno di importanti novità per Arezzo. Il gruppo degli sbandieratori, che già da tempo partecipava alle sfilate della Giostra del Saracino, divenne un’entità autonoma. I loro costumi, disegnati da Alberto Mario Droandi, erano unici e presentavano gli stemmi e i colori di ogni comune della provincia. Questi costumi divennero presto un simbolo di Arezzo e della sua ricca tradizione. Un altro evento di grande importanza per la città fu l’assegnazione del nono congresso internazionale del Movimento per l’Unità d’Europa. Questo congresso, che si tenne ad Arezzo, fu possibile grazie all’intervento di Amintore Fanfani, un importante politico italiano che ricoprì la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri in diverse occasioni. La scelta di Arezzo come sede del congresso testimoniava il ruolo sempre più centrale che la città stava assumendo nel panorama nazionale e internazionale.