Dopo un certo periodo di tempo, solitamente compreso tra 10 e 15 anni, le protesi possono mostrare segni di usura, deterioramento o cambiamenti nella struttura del seno che richiedono un intervento chirurgico di sostituzione. Uno dei motivi principali per cui le protesi mammarie devono essere sostituite è il rischio di rottura o perdita di integrità strutturale nel tempo. Le protesi più vecchie possono essere soggette a deterioramento dei materiali, che potrebbe portare alla fuoriuscita di silicone o soluzione salina nell’organismo, con potenziali rischi per la salute. Inoltre, le protesi possono cambiare forma nel tempo, influenzando l’aspetto estetico del seno e causando disagio fisico o emotivo.
Un altro fattore importante da considerare è il naturale cambiamento del corpo nel corso degli anni. Con l’avanzare dell’età, la pelle del seno tende a perdere elasticità e tono, il che potrebbe influenzare l’aspetto e la posizione delle protesi mammarie. La sostituzione periodica delle protesi consente al chirurgo di valutare e adattare il trattamento in base alle esigenze specifiche della paziente, garantendo risultati ottimali e un aspetto naturale.
È fondamentale che le donne che hanno subito interventi di chirurgia del seno con protesi mammarie mantengano un rapporto di collaborazione continuativa con il proprio chirurgo, sottoponendosi a controlli regolari e seguendo le linee guida consigliate per la sostituzione delle protesi. Questo approccio proattivo alla cura del seno non solo promuove la salute e il benessere a lungo termine, ma anche la fiducia e l’autostima delle pazienti.
Parleremo di tutto questo in compagnia del Dott. Francesco Malatesta, chirurgo estetico e ricostruttivo.