E’ di Samuele Landi il corpo ritrovato dopo il naufragio della barca dove si trovava nell’oceano Indiano. Autopsia e dna non hanno dubbi, l’inchiesta è chiusa. Il fatto risale 2 febbraio 2024. L’imprenditore aretino era nell’imbarcazione quando una tempesta lo ha sorpreso nel Golfo Persico. Samuele Landi, da anni abitava a Dubai con la famiglia e per il quale, dopo una serie di indagini legate alla bancarotta di Eutelia, era stata chiesta l’estradizione. A confermarlo al suo avvocato Antonio Disegni è stata la procura di Firenze, che aveva disposto gli accertamenti. Si chiude dunque tragicamente la latitanza di Landi e di conseguenza terminano i residui procedimenti in corso nei vari Tribunali. Il nome di Landi è legato al fallimento di Eutelia, una delle principali aziende del settore della telefonia che fece furore negli anni 90. Un successo strepitoso che vide come principale artefice lo stesso Samuele, imprenditore capace di grandi intuizioni. Ma la spregiuticatezza forse gli è costata la vita e appena le cose non andarono per il verso giusto Landi ingaggiò un duello con la magistratura dopo la pesante condanna a 8 anni che gli venne inflitta. E dalla sua residenza nel paese del Golfo, non mancavano gli attacchi diretti soprattutto all’allora procuratore capo Roberto Rossi, oggi massino responsabile della procura di ancona. Sognava di fondare uno stato chiatta nelle acque internazionali. ma In questo caso il copyryght non è stato il suo, visto che c’era già stata l’esperienza dell’isola delle rose nel mar adriatico. Esperienza finita con le cannonate dell’eseercito italiano a poche miuglia da Ravenna. Quella storia è stata raccontata anche in un film. C’è la scenegiatrura anche per raccontare quella dell’aretino che amava il mare
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