Caso giudiziario Sogepu, quella dell’imprenditore Massimiliano Nebbiai non fu corruzione. È quanto ha stabilito il giudice per le indagini preliminari nell’udienza stralcio dal filone principale della vicenda. Così Nebbiai, che era accusato di aver corrisposto 36mila euro ottenendo in cambio per la sua azienda una fornitura di cestini da 300mila euro, ha risolto la sua posizione. “Nel corso delle indagini preliminari, è emersa l’insussistenza di qualsivoglia condotta corruttiva, con conseguente derubricazione del reato corruttivo”, scrivono in una nota gli avvocati Marcello Pecorari e Paola Trebbi. I difensori hanno evidenziato come “la valutazione delle risultanze acquisite nel corso dell’indagine, insieme alle dichiarazioni rilasciate dagli stessi indagati, hanno determinato il venir meno del teorema accusatorio che ipotizzava il coinvolgimento di Nebbiai nel reato corruttivo”. I difensori hanno, quindi, espresso “soddisfazione per la celere definizione della posizione del loro assistito, con pena minima e senza alcuna condanna accessoria”.

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