Malato per amianto, l’INAIL riconosce la malattia

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L’INAIL ha riconosciuto ad un autotrasportatore di una ditta di Gubbio di 61 anni la malattia professionale derivante dalle fibre di amianto che l’uomo ha inalato per anni. Le fibre erano infatti veicolate nell’abitacolo di guida del suo camion dal vano motore e dal sistema frenante ammalandosi di mesotelioma pleurico.

Dopo aver inizialmente negato il rapporto di causa effetto legato all’attività svolta, l’INAIL ha invece attestato un collegamento diretto tra il lavoro di camionista, l’amianto e la relativa malattia che in Italia causa più di 6000 decessi ogni anni. Questo riconoscimento rappresenta uno dei primi e pochi casi. Ad assistere il lavoratore in questa battaglia l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto che lo ha aiutato a presentare un’ingente documentazione tecnica e giuridica. Il lavoratore eugubino otterrà dall’INAIL di Perugia la costituzione della rendita diretta e dall’INPS l’adeguamento dei contributi per 40 anni che si sommeranno a quelli già maturati con anticipazione e maggiorazione della pensione.

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