La Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino di Ponte Chiani (Ar), dopo le disposizioni governative emanate a causa del Covid -19, è diventata per Gianni Iseppi, la sua abitazione. “Vivo chiuso nella nostra cantina sette giorni su sette, tornando a casa la sera solo per dormire – esordisce Iseppi – in azienda sono contornato da meravigliosi collaboratori, presenti a turnazione solo quando è strettamente indispensabile e muniti di tutte le dotazioni personali sanitarie previste, mentre alcuni lavorano da casa con lo smart working”.
Quotidianamente i tanti clienti della cantina aretina, italiani e di tutto il mondo, chiamano o inviano e-mail alla cooperativa. “I nostri clienti ci fanno le domande più svariate – prosegue Iseppi – dalla nostra salute a come cambierà la vita in Italia, sui loro ordini e sulle campionature da inviargli, visto che sono state cancellate Prowein a Dusseldorf e Vinitaly a Verona fino a se vi saranno promozioni ed incentivi alla commercializzazione”. Non dimentichiamo inoltre di informare i nostri soci in merito ai loro vigneti anche causa dell’ultima gelata.”
In merito alle iniziative di settore da intraprendere in futuro Iseppi è chiarissimo e conclude: “Su un ventilato finanziamento destinato alla distillazione straordinaria covid abbiamo espresso il nostro parere negativo a Federdoc ed Autorità preposte. Stesso parere in merito ad eventuali contributi sul magazzinaggio, mentre sui nostri punti vendita chiusi proponiamo un contributo giornaliero riservato ai soli produttori agricoli rapportato ad una percentuale da stabilire di 10/20/30% o più sui giorni di chiusura a partire dll’incasso riferito all’anno precedente. Chiediamo poi un sostegno ‘covid export’ riservato ai vini commercializzati all’estero, la possibilità di incentivare i piani sviluppo rurale agendo su aliquota nazionale e regionale.”
L’EXPORT IN CINA A LIVELLO NAZIONALE
Per quanto riguarda i flussi legati al vino verso la Cina, il primo dato ad emergere dai sondaggi nazionali è che la maggior parte delle cantine italiane (il 53,3% del campione) vede prospettive abbastanza positive o molto positive per il mercato del vino italiano in Cina da ora alla fine del 2020. Solo per il 12,2% le prospettive sono abbastanza o molto negative mentre per il 27,6%, invece la situazione rimarrà com’è.