Posizionarsi di fronte allo schermo del proprio pc o tv, isolarsi dal tram tram domestico e vedersi un bello spettacolo teatrale in streaming. E’ sicuramente un’esperienza da fare durante questa pandemia. Se poi c’è anche un grande classico tutto si fa più interessante.
Con In arte son Chischiotte, per la regia di Luca Baldini e l’adattamento di Samuele Boncompagni, Officine della Cultura ha portato il teatro nelle case. Oltre 200 persone nella platea virtuale delle due repliche dello spettacolo, dal Teatro Verdi di Monte San Savino. Per affrontare indirettamente la tematica del genere , l’interpretazione di Don Chisciotte e del fedele Sancho Panza è stata affidata a due attrici, Elena Ferri e Luisa Bosi.
I dialoghi tra i due cavalieri erranti sono lucidi e sicuri, mentre l’occhio dello spettatore si fonde con l’obiettivo della telecamera che ci porta dentro una grotta, in mezzo a lande desertiche o sotto mulini a vento su cui campeggiano scritte luminose. Insomma la tecnologia entra prepotentemente nello drammaturgia, ne diventa parte integrate, come se fosse un altro linguaggio con cui il teatro da questo momento in poi può esprimersi. Tuttavia la forza epica e autorironica di Don Chisciotte non viene meno. Colpisce poi l’inserto creato in questo adattamento, in cui gli attori escono di scena e si prendono una pausa. Don Chischiotte sembra non volerne proprio sapere e si conferma, in ogni epoca, è colui o colei che non si prende mai una pausa dagli ideali in cui crede, non cede a momenti di allegria e ozio. Nel suo delirio immaginario, nel suo errare e perseverare, Don Chischiotte insieme alla spalla Sancho, crea una realtà in cui i fatti sono come dovrebbero essero e non come sono stati.
Il fragore dell’applauso finale viene affidato all’immaginazione dello spettatore. L’inchino di attori e musicisti rimane avvolto in un silenzio sospeso che riporta alla realtà della distanza reale tra palcoscenico e pubblico.
Intanto Venerdì 12 marzo è in programma una nuova replica online dal palco del Teatro Petrarca, che sarà interamente dedicata agli studenti del Liceo Classico, l Liceo Artistico e del Liceo Psicopedagogico di Arezzo