In una nota il consigliere del Gruppo Arezzo In Comune avanza la sua proposta per la complicata situazione delle famiglie con bambini nella Fase 2.
“Con il 4 maggio e la parziale ripartenza per manifattura e altre attività economiche, le famiglie ritrovano fiducia e dignità nel lavoro ma con le scuole chiuse anche nuove difficoltà: i genitori, a chi lasceranno i figli? Non tutti, immagino, possono contare sui nonni-sitter che restano peraltro i soggetti da tutelare in virtù della loro fragilità.
La mia proposta è quella, laddove possibile, di istituire, ospitandolo in immobili comunali, un servizio di babysitting di vicinato, affidato a cooperative o associazioni che lavorano in questo settore. Piccoli gruppi di 3 o 4 bambini, nei confronti dei quali promuovere un primo insegnamento delle regole di igiene e distanziamento sociale, propedeutico proprio alla riapertura autunnale delle scuole. Anche i circoli di aggregazione sociale potrebbero entrare in gioco, se si consentisse loro d’individuare spazi adatti al chiuso e all’aperto, sorvegliati, ove far svolgere ai bambini attività di tipo ricreativo.
La palla passa all’amministrazione comunale e soprattutto a Lucia Tanti, l’assessore delle poche soluzioni, ottenute ovviamente solo grazie a soldi altrui, molta enfasi e competenza ospedaliera, argomento nel quale si distingue insieme a un sindaco ridotto oramai al ruolo di esternatore elettorale. Soluzioni peraltro scontate come generici servizi per i mesi estivi quando le scuole sarebbero comunque chiuse. Quindi: l’ordinario. Ma non era questa una giunta geniale che dava risposte oggi per domani?”