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D’Urso: “no agli ospedali da campo”

No agli ospedali da campo, ascoltare i sanitari per evitare di generare situazioni di ansia e affidare a professionisti il tracciamento e il sostegno ai cittadini che si trovano spesso malati e disorientati. Questo in sintesi il pensiero del direttore generale dell Asl Toscana Sud Est Antonio D’Urso in risposta al sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli su ospedali da campo e dipendenti del comune pronti a formare una task force per sostenere i cittadini. “Ringrazio questi cittadini ma rispondere a chi chiama, che non ha ancora chiaro i propri sintomi ed è in preda all’ansia non è semplice – ribatte D’Urso – Il professionista sanitario del tracciamento ha bisogno di competenze che non possono essere improvvisate”. Quanto all’ospedale da campo D’Urso replica che: “ i posti letto dedicati al Covid nella Asl Tse sono appena il 15% del totale. Risposte aggiuntive, modulari e articolate con equilibrio sul territorio sono sia in corso che programmate. Fronteggiare un possibile aggravamento della situazione, vuol dire elaborare soluzioni di sistema che mettano gli ospedali in rete, che favoriscano lo sviluppo delle cure intermedie per alleggerire la pressione su degenze Covid e terapie intensive”. Infine un appello: “vorrei infine che tutti ascoltassero di più i professionisti della sanità che operano ogni ora del giorno e della notte, evitando di proporre soluzioni che ingenerano ansia e paura. E che possono creare non soluzioni ma problemi ancora più gravi”. Intanto dal presidente dell’ordine degli infermieri Giovanni Grasso, che pure apprezza la disponibilità dei 40 dipendenti comunali, arriva l’invito a Ghinelli e D’Urso a sedersi a un tavolo, assieme ai rappresentanti degli ordini e delle professioni sanitarie, ed a ragionare sugli scenari attuali e futuri e sulle soluzioni migliori da mettere in atto.

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