Il Comitato aretino pro acqua pubblica ha diffuso in un comunicato, alcune perplessità sul posticipo del pagamento delle bollette.
Il 20 marzo scorso avevamo chiesto a Nuove Acque di adottare un paio di misure “eccezionali” per alleggerire il carico di difficoltà economiche che i cittadini sono chiamati a fronteggiare causa l’emergenza coronavirus. Prendiamo atto e ci complimentiamo con la dirigenza di Nuove Acque che, già due giorni prima, il 18 marzo, aveva pubblicato nel proprio sito web una nota per far sapere agli utenti che era loro offerta la possibilità di posticipare di un mese il pagamento delle fatture in scadenza tra fine marzo e fine aprile, oppure di rateizzare il saldo dovuto in tre rate nei tre mesi successivi, senza applicazione di oneri o interessi passivi.
Pur tuttavia riteniamo che in questo frangente Nuove Acque avrebbe potuto fare molto di più, per esempio non lesinando sui giorni di rinvio delle scadenze (per tante famiglie e tante piccole imprese 30 giorni sono davvero pochi), concedendo inoltre alle utenze domestiche residenti , come da noi proposto, l’estensione della tariffa agevolata sui maggiori consumi delle famiglie dovuti all’attuale situazione d’emergenza sanitaria , basandosi sul loro consumo storico.
Vero è che ogni misura volta ad agevolare l’utenza comporta un minor guadagno per il gestore ma questi dovrebbe tener conto della gran quantità di utili realizzati nei 20 anni di gestione del servizio idrico aretino (50 milioni di euro) per cui, dopo una così lunga sequenza di esercizi molto profittevoli, in questo, che per tutti sarà un annus horribilis , potrebbe anzi dovrebbe accontentarsi di guadagnare anche meno dei soliti 6 milioni netti di euro l’anno.