“That’s one small step for man, one giant leap for mankind”.
“Questo è un piccolo passo per l’uomo, un passo da gigante per l’umanità”.
Sono le parole recitate dal cosmonauta americano Neil Armstrong il 20 luglio 1969, giorno in cui l’uomo conquistò la Luna.
Fin dall’antichità l’uomo fu catturato dalla bellezza e dal mistero della Luna. Elemento al centro di ricerche scientifiche, lo studio dei cicli lunari e una futura ipotetica colonizzazione nel suolo cosparso di crateri, la Luna è anche un tema ricorrente nella mitologia medievale, in fase di Luna piena, la luce emanata causa la trasformazione in lupi mannari; un simbolo religioso, nella religione induista viene raccontato che il Dio Ganesh spezzò una zanna e la lanciò sulla Luna spaccandola in due parti e dando origine ai cicli lunari; un’ispirazione artistica, nel mondo letterario, nell’Orlando Furioso di Ariosto, il cavaliere Astolfo giunge sulla Luna, a cavallo dell’ippogrifo, per recuperare il senno perduto da Orlando, nel mondo cinematografico, il film diretto da Georges Méliès: “Le voyage dans la Lune”; il razzo proiettile sparato, che si conficca nell’occhio destro della Luna.
Non mancano comunque riferimenti alla Luna relativamente al mondo musicale. La band americana R.E.M., nel 1992 pubblica il disco “Automatic for the People” e al suo interno è contenuto il brano “Man on the Moon” che tradotto in italiano significa per l’appunto “Uomo sulla Luna”. Il testo, scritto dal cantante Michael Stipe, si ispira alle gesta e alla personalità di uno dei più noti showman americani, Andy Kaufman.
Kaufman era in grado di amalgamare in modo indistinguibile finzione e realtà mantenendo sempre alta l’attenzione del pubblico, cercando di oltrepassare a ciò che le grandi emittenti televisive gli imponevano. L’idea era quella di spezzare la consuetudine, evitare di abituare il pubblico alle solite performance infatti, come riportato nel testo del brano, Kaufman utilizzo il wrestling come strumento di istigazione misogina sfidando le donne sul piano fisico. Allo stesso tempo si poneva lo scopo di svelare la grande impostura che risiedeva ed attualmente risiede nel mondo ovvero distinguere in maniera netta ciò che appare da ciò che sembra e nasce da questo pensiero, il senso dell’intero brano, in cui viene stabilito il paragone dell’arte ingannevole di Kaufman con la teoria dello sbarco sulla Luna, ritenuto da Stipe la più grande montatura mediatica della storia, che, servendosi della figura dello showman, induce l’ascoltatore a porsi delle domande, a porsi dei dubbi e quindi ad informarsi e cercare le risposte, senza dare per scontato tutto ciò che viene presentato.
*#TeletruriaGiovani è un nuovo progetto coordinato da Teletruria, nato dalla volontà di dare voce ai giovani. Il team di #TeletruriaGiovani è formato esclusivamente da ragazzi under 40 non giornalisti che, per il gusto di scrivere e per la passione di condividere le loro esperienze, hanno deciso di curare delle rubriche tematiche. I ragazzi sono tutti volontari e scelgono in autonomia i temi su cui scrivere.