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L’uscita annunciata di Donati dal Pd assume un rilievo strategico in vista del voto aretino di maggio 2020

E alla fine Marco Donati ha salutato gli androni di piazza sant’Agostino per approdare alla nuova casa inventata da Matteo Renzi. L’ex deputato ha annunciato il suo passaggio a Italia Viva. Un altro tassello di quell’area che fino a due anni fa era l’anima e il cuore del Pd aretino e che gradualmente sta lasciando la casa madre. L’ex segretario Albano Ricci se ne era già andato il mese scorso. Altre defezioni sono in programma anche in provincia. A Castiglion Fiorentino ha tolto già il disturbo l’ex sindaco degli anni ’90 Sante Gadani. A Sansepolcro sono stati folgorati sulla via di Scandicci alcuni storici dirigenti del Pd biturgense con in testa l’ex sindaco( Pci)  Alessio Ugolini. Nella vicina Anghiari è pronta a cambiare area la capogruppo Lara Chiarini che è stata vista alla Leopolda. Del gruppo storico chi resterà al suo posto è l’attuale presidente del Corecom Enzo Brogi, che alla Leopolda è andato nella veste di osservatore. Ma è l’addio di Marco Donati è quella politicamente più pesante. L’ex deputato, nettamente sconfitto nelle elezioni del 4 marzo dello scorso anno, si ritaglia una posizione autonoma in vista delle prossime comunali aretine. Giocherà la sua partita in proprio andando a trattare direttamente con i suoi ex compagni di partito. Sarà strano vedere da una parte lo stesso Donati e dall’altra quel Matteo Bracciali, che di Donati è stato il più stretto interlocutore. Un nuovo scenario che regala più di un aspetto interessante nello scacchiere del centro sinistra aretino.

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