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Il Giovane Holden – L’acchiappatore nella segale

Holden Caulfield è un ragazzo di diciassette anni appartenente ad una famiglia bene e, dal letto di una clinica dove sta cercando di riprendersi da un esaurimento nervoso, racconta le vicissitudini e i pensieri che gli sono passati per al testa durante i giorni in cui ha vagato per New York, il Natale precedente, dopo essere stato cacciato dall’ennesima scuola. Grazie a The Catcher in the Rye (il titolo in lingua originale), uscito ben nel 1951, facciamo la conoscenza con una figura totalmente nuova nel panorama della letteratura dell’epoca, quella del “giovane disadattato”: la stessa, per intenderci, che incarnò con così grande fama James Dean in Gioventù Bruciata. Prima di allora la figura del “giovane” non era mai stata protagonista della società così come della letteratura, ma il nascente disagio giovanile che poi sfocerà nella grande stagione di protesta degli anni sessanta, per la prima volta costringe alcuni a prendere atto del fatto che anche i giovani hanno qualcosa da dire, e quello che dicono è che non si riconoscono nella società conformista e bigotta creata dai loro padri. Proprio per questo, e per l’uso di un linguaggio comune e ricco di intemperanze verbali la fortuna conosciuta dal romanzo dura da mezzo secolo e, nonostante alcuni segni lasciati dal tempo, rimane una storia dai contenuti ancora attuali. Ma non è tutto qui, infatti quello che ha affascinato decine di generazioni è anche la riuscitissima caratterizzazione di Holden, il suo sguardo acuto e beffardo sulla società nella quale vive, nonché la dolcezza di questo personaggio estremamente intelligente ma troppo sensibile per sopportare un mondo ottuso, bigotto, arrivista e classista. In effetti Holden è sì un giovane ribelle e a suo modo disadattato, ma è anche un ragazzo che non vuole crescere perché sa che il mondo degli adulti non gli piace, tanto che l’unica cosa che davvero vorrebbe fare è salvare tutti i bambini e impedire loro di diventare grandi.Ed è proprio questo che ha toccato il cuore di intere generazioni: la fuga impossibile dal mondo degli adulti per “acchiappare” l’innocenza dell’infanzia: un tentativo votato al fallimento. Così Holden lotta con i propri fantasmi: non riesce a liberarsi dalla figura del fratellino Allie, morto di leucemia, e non si affeziona alle altre ragazze perché pensa sempre alla vecchia Jane, l’amica d’infanzia con una difficile situazione famigliare per cui prova un istintivo senso di protezione. Un’altra cosa a cui Holden pensa spesso in quei giorni in cui non sa bene dove andare è il grande mistero delle anatre del laghetto di Central Park: dove vanno in inverno, quando il lago ghiaccia?, ma nessuno degli adulti ai quali lo chiede gli sa dare una risposta. In quei giorni Holden beve, fuma come un turco e fa a botte. Poi, non sapendo dove andare, si rivolge ad un suo vecchio professore che gli offre un certo aiuto: salvo poi avere nei suoi confronti delle attenzioni che lo fanno scappare a gambe levate. “Non sapevo dove diavolo andare (…) Così andò a finire che mi feci tutta la strada a piedi fino alla stazione centrale (…) e pensai di dormire in quell’idiotissima sala d’aspetto dove ci sono tutte le panche. E feci proprio così. Per un po’ non fu tanto male perché c’era poca gente e potei stendere le gambe. Ma non mi va di parlarne. Non è stata una cosa piacevole. Non ci provate. Dico sul serio. Vi deprimerà”. Alla fine la salvezza sarà il rifugio nell’infanzia, dalla vecchia Phoebe, la saggia sorellina di dieci anni. Phoebe capisce che Holden è veramente giunto al limite: “A te non piace NIENTE di quello che succede (…) Non ti piace nessuna scuola. Non ti piacciono un milione di cose. NON ti piace”. Holden inizialmente nega ma poi capisce che è proprio così, e ammette l’unica cosa che davvero gli piacerebbe fare.- “Sai quella canzone che fa Se scendi tra i campi di segale, e ti prende al volo qualcuno? Io vorrei…” “Dice Se scendi tra i campi di segale, e ti VIENE INCONTRO qualcuno, disse la vecchia Phoebe. E’ una poesia. Di Robert Burns.” “Credevo che dicesse E ti prende al volo qualcuno. Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzini che fanno una partita in quell’immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c’è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull’orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo (…) Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l’acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l’unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia”. La vecchia Phoebe non disse niente per molto tempo. Poi, quando finalmente si decise a dire qualcosa, tutto quello che disse fu: “Papà ti ammazza”.

 

*#TeletruriaGiovani è un nuovo progetto coordinato da Teletruria, nato dalla volontà di dare voce ai giovani. Il team di #TeletruriaGiovani è formato esclusivamente da ragazzi under 40 non giornalisti che, per il gusto di scrivere e per la passione di condividere le loro esperienze, hanno deciso di curare delle rubriche tematiche. I ragazzi sono tutti volontari e scelgono in autonomia i temi su cui scrivere.

 

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