teletruria

Gli Arieti Rugby salutano la loro colonna Marco Cipriani

Gli Arieti Rugby salutano una delle loro colonne storiche. Dopo sette campionati, centoventi partite e sette mete, Marco Cipriani è costretto a lasciare il rugby agonistico per limiti d’età e così la sua società ha deciso di dedicargli una partita d’addio con tantissimi giocatori del passato e del presente. La gara, ospitata dal campo di Policiano, ha visto le vecchie glorie degli Arieti sfidare le più giovani leve in un incontro caratterizzato esclusivamente dal divertimento e dal clima di festa che accompagnano sempre queste occasioni. Prima come giocatore di mischia e poi anche come dirigente, la carriera rugbistica di Cipriani si è svolta esclusivamente negli Arieti di cui è stato uno degli assoluti protagonisti delle ultime stagioni, contribuendo in modo decisivo alla vittoria del campionato di C2 nel 2014 con la bella cavalcata fatta di quindici vittorie in sedici gare. Il suo apporto è stato però decisivo anche nelle stagioni più difficili, compresa l’ultima, facendo da collante tra tutti i suoi compagni e mantenendo così unito lo spogliatoio. Tra i momenti più belli di questo percorso sportivo spicca la vittoria per 10-5 ottenuta nel novembre 2012 sui livornesi del Carli Lions Salviano, primi in classifica di serie C: questo successo arrivò inaspettato dopo tre sconfitte consecutive e fu bagnato proprio dalla meta decisiva di Cipriani. Grandi emozioni sono arrivate anche nella sua ultima partita ufficiale dello scorso aprile, con la vittoria per 12-22 sugli Etruschi Livorno che ha permesso agli Arieti di chiudere il campionato con un risultato positivo. Giunto a quarantadue anni, il rugbista è costretto dal regolamento federale ad attaccare le scarpe al chiodo ma la sua squadra ha prima deciso di celebrarlo con una gara a sorpresa dedicata esclusivamente a lui. «Sono orgoglioso di aver contribuito al progetto sportivo degli Arieti Rugby – commenta Cipriani, – e ringrazio la squadra per aver organizzato questa partita a sorpresa che mi ha permesso di vivere una giornata con i compagni di sette lunghe e intense stagioni».

 

Condividi l’articolo

Vedi anche: