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Si apre il processone. Finalmente sapremo chi è stato il killer della Banca Aretina

E’ stato chiamato il “processone” e non c’è dubbio che quello che si sta per aprire nelle aule del Palazzo di Giustizia di Arezzo sia il processo che scalza anche Variantopoli nell’ordine di importanza e per riscontro mediatico. Un processo già iniziato visto che con il rito abbreviato sono stati giudicati alcuni dei protagonisti di questa storia così intricata, che per certi aspetti sfiora l’incredulità e il paradosso alla luce delle decisioni della Corte di Giustizia Europea. Sarà l’occasione per capire come è maturato il crac cher ha portato a quello che nessun aretino avrebbe mai pensato di vedere: il fallimento di quella che era nata come Banca Mutua Popolare e che con il tempo si è trasformata come banca dai crediti allegri. Opportuna l’occasione per capire come si è arrivati a compartecipare al finanziamento dell’Yacht dei sogni, oppure di chiarire che incidenze abbia avuto nelle scelte della banca un personaggio misterioso come Verdiglione, il guru della psiche e a quanto pare del portafoglio aperto. Senza dimenticare la Sacci con tutti gli annessi e connessi e dei crediti facili alle aziende di riferimento di qualificati membri del cda. In pratica c’era chi la cantava e se la suonava. Ma il personaggio chiave resta quell’Alberto Rigotti che si fece pagare bene il cambio di casacca che poi permise il defenestramento di Elio Faralli. Era un passaggio da libri di storia. Finirà in un verbale di Tribunale. Come direbbe Pirandello, cosi’ è se vi pare.

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